Normativa di riferimento

I riferimenti normativi di base che attualmente prescrivono la buona qualità dell’aria respirata all’interno degli ambienti confinati sono identificati nel Decreto Legislativo 19.09.1994 n° 626, poi recepito per quanto riguarda il microclima indoor dal D.Lgs n° 81/08 che all’art. 1.9.1. “Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi”, prevede testualmente:

Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre
in quantità sufficiente, anche ottenuta con impianti di areazione.

Se viene utilizzato un impianto di areazione, esso deve sempre essere mantenuto funzionante, ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò è necessario, per salvaguardare la salute dei lavoratori.

Se sono utilizzati impianti di ventilazione meccanica o di condizionamento d’aria, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d’aria fastidiosa.

Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente.

Come si vede ai nostri fini assume rilievo la disposizione contenuta nel punto 4, che ha un evidente carattere “generico” poiché si limita ad enunciare un principio di condotta senza fornire le necessarie specificazioni tecniche. Tuttavia la trasgressione di tale norma è immediatamente corredata da un articolato apparato sanzionatorio.

Al fine di specificare tecnicamente le menzionate disposizioni, il Ministero della Salute ha successivamente emanato quattro importanti testi sotto forma di Linee-Guida, poi adottati dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano:

• Linee-Guida per la Prevenzione ed il Controllo della Legionellosi – 4 Aprile 2000. In esso importante appare l’art. 7 dedicato alla corretta manutenzione igienico-sanitaria da attuare negli impianti idrici e di condizionamento.
• Linee-Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati – 27 Novembre 2001. In tale testo assume

importanza il paragrafo 5.3.1, che reca informazioni circa i requisiti igienici che devono necessariamente possedere gli impianti di climatizzazione.
• Linee-Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione – 5 Ottobre 2006. Tale testo specifica ulteriormente i requisiti igienici che devono possedere gli impianti di climatizzazione e reca la definizione delle operazioni di manutenzione predittiva da attuare sugli impianti.

• Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento ad aria -5 Febbraio 2013. Tale testo amplia il contenuto del testo del 2006 fornendo valori definiti e procedure specifiche per la valutazione dei rischi correlati. Inoltre, poiché si richiama espressamente alla legge 81/08 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di fatto ne diventa una appendice molto importante in quanto concretizza limiti e valori di contaminazione fisica e microbiologica.

• In molte Regioni sono state emanate o sono in corso di emanazione appositi decreti attuativi volti al recepimento specifico delle linee guida e procedure sopraesposte.
• Specifiche linee-guida, raccomandazioni o vere e proprie Regole Tecniche sono state emanate da organismi pubblici o privati nazionali ed internazionali quali ISPESL, ASHRAE, NADCA, AICARR, UNI.

Un complesso ed esteso profilo sanzionatorio prevede, a carico del datore di lavoro e dei preposti alla vigilanza, pene pecuniarie elevate e detenzione fino a 6 mesi per le violazioni delle normative sopraesposte, oltre al profilo civilistico legato alla possibile azione di risarcimento per danno biologico e danno morale da parte di persone colpite da patologie legate alla scorretta gestione igienico-sanitaria degli impianti.