La certificazione di idoneità igienico-sanitaria

Le analisi che devono essere svolte al fine di poter giudicare le condizioni igieniche di un impianto aeraulico sono essenzialmente di cinque tipi:

1) Analisi strutturale degli impianti finalizzata ad acquisire una precisa conoscenza:

  • Di tutti gli apparati di cui gli impianti stessi si compongono;

  • Dell’ubicazione e delle caratteristiche di ispezionabilità ed

    accessibilità di tali apparati;

  • Del tipo di ambienti e delle attività che si svolgono nei locali

    serviti dagli impianti.
    Questa fase è puramente ricognitiva e può non dar luogo ad alcuna azione correttiva.

    2) Analisi della funzionalità tecnica degli impianti con particolare riguardo:

    • All’individuazione di eventuali anomalie impiantistiche

      (es. errato posizionamento presa d’aria esterna, presenza di coimbentazione all’interno delle condotte aerauliche, malfunzionamento di apparati e macchinari);

    • Alla verifica dello stato dei filtri, attraverso: l’indagine visiva sul livello di sporcamento, la misurazione delle differenze di pressione a monte ed a valle dei filtri, il controllo relativo ad eventuali perdite di materiale filtrante ed alla mancanza di tenuta;

    • Alla verifica dei parametri microclimatici garantiti dall’impianto (in particolare temperatura, umidità relativa, velocità dell’aria);

    • Alla misura delle portate d’aria ed al confronto con i dati di progetto;

    • Alla valutazione del rapporto e dell’efficienza di miscelazione tra aria ricircolata ed aria esterna, soprattutto nei sistemi a portata variabile.

      Questa fase attiene più ad una dimensione tecnico- impiantistica e deve essere svolta in stretta collaborazione con la ditta di manutenzione degli impianti che potrà mettere in atto le necessarie azioni correttive in caso di anomalie riscontrate.

      3) Analisi visiva delle superfici interne a tutti gli apparati che costituiscono gli impianti attraverso l’utilizzo di idonee telecamere.
      L’analisi deve essere condotta:

• In tutte le Unità di Trattamento Aria, con particolare attenzione alle condizioni in cui versano le prese d’aria esterna e le griglie di espulsione, le batterie di scambio termico ed i recuperatori di calore, gli umidificatori, i separatori di gocce e le vasche di raccolta dell’acqua di condensa;

• In un campione statistico significativo delle condotte aerauliche di mandata e ripresa, da determinarsi in relazione alla loro struttura ed estensione. Normalmente il concetto che seguiamo è quello di garantire l’osservazione e la videoregistrazione su supporto DVD sui punti più sfavorevoli a livello di contaminazione ed in media ogni 30/50 metri ed in prossimità di ostacoli interni (serrande, deviatori di flusso, etc.).
Questa è la prima delle tre fasi di natura prettamente igienico-sanitaria.
Se durante questa fase sono evidenziati depositi visivamente rilevabili all’interno degli apparati, bisogna comunque procedere con le opportune operazioni di pulizia, sanificazione e bonifica sia degli apparati che delle condotte. Se invece non si verifica tale condizione, bisogna procedere con la successiva fase 4).

4) Analisi quantitativa delle particelle totali presenti all’interno degli impianti secondo il metodo della

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determinazione su unità di superficie attraverso l’impiego di un apposito campionatore in grado di determinare la quantità di particolato depositato sulle superfici interne delle condotte secondo un rapporto espresso in g/mq.

I limiti di riferimento stabiliti dalle “linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati” del 27/09/2001 (ripresi dagli standard NADCA del 1996) sono i seguenti:

• Al termine dell’installazione e precedentemente o contestualmente all’attivazione degli impianti il particolato depositato nelle condotte aerauliche non deve superare la soglia di 0,1 g/mq.

• Successivamente il sistema può considerarsi pulito quando le superfici interne delle condotte aerauliche presentano una quantità di particolato inferiore ad 1 g/mq.
Se durante questa fase i depositi di particolato superano

i valori indicati si devono pulire e sanificare le condotte altrimenti si deve procedere con la fase 5.

5) Analisi quantitativa degli agenti microbiologici presenti all’interno degli impianti, con rilevamento dei seguenti

parametri:
• Carica batterica totale mesofila (contaminazione di

origine umana ed animale includente anche i patogeni

convenzionali);
• Carica fungina Totale (muffe e lieviti).

I punti consigliati per i campionamenti microbiologici sono: • Le condotte dell’aria in mandata e ripresa se è previsto il

ricircolo;
• Ventilatori (superfici);
• Batterie di scambio termico (superfici);
• Pareti interne dell’UTA (superfici).
Per la valutazione dei valori riscontrati ed i metodi di prelievo ed analisi, essendo un campo prettamente specialistico
di competenza biologica, si rimanda alle prescrizioni ed indicazione contenute nella “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento ad aria” 5 Febbraio 2013. Tale testo amplia il contenuto del testo del 2006 fornendo valori definiti e procedure specifiche per la valutazione dei rischi correlati.